Ieri sera pensavo alla settimana che volge al termine.
Una settimana bizzarra in cui mi sono ritrovata, con mio grande disappunto, ad avere a che fare più spesso con “persone che non mi piacciono” piuttosto che “persone che mi piacciono”.
Che in fondo distinguerle per me è molto semplice.
Le “persone che mi piacciono” sono quelle che, quando le frequenti, diventi semplicemente migliore.
Ed è una semplice questione di atteggiamento.
Perché l’atteggiamento è contagioso.
Quando cala il sole, alla fine del giorno, le persone che voglio intorno a me, sono quelle che non hanno bisogno di mascherare (male per giunta)
da cinismo, mal di vivere, “sarcasmo a tutti i costi” o “cazzutaggine” quella che in realtà è cattiveria gratuita o pessimismo.
Che tra cazzutaggine e cattiveria c’è una bella differenza.
E chi spara cattiveria, il più delle volte muore di rinculo.